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Pinacoteca
Se si desidera visitare la Pinacoteca, si consiglia di farlo prima di iniziare la
Raffaello, visita agli altri settori dei Musei. Dopo l’istituzione del senso unico di visita,
Madonna di Foligno diventerebbe veramente difficoltoso tornare indietro.
Una delle opere più affascinanti della Pinacoteca è certamente la
Trasfigurazione. Fu dipinta da Raffaello nel 1520. Il grande pittore
non riuscì a terminarla. Il Vangelo ci ricorda che poco prima di essere
catturato, Gesù salì su una piccola altura fuori Gerusalemme, il monte
Tabor, accompagnato dagli Apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni
e, alla loro presenza, si trasfigurò apparendo in tutto il
suo splendore. Accanto a lui apparvero Mosè ed
Elia. Il Vangelo ci rammenta che scendendo
dalla collina Gesù e gli Apostoli videro
un fanciullo, posseduto dal demonio,
accompagnato dai parenti. Raffaello
accomunò i due episodi, dividendoli
spazialmente in alto e in basso.
I parenti chiedono aiuto ai discepoli
per liberare il fanciullo dal demonio
che, sentendo la presenza di
Cristo, si agita nel giovane corpo
del posseduto. Gli Apostoli
indicano che Gesù potrà aiutarli,
ma la giovane donna inginocchiata
al centro della scena (forse
rappresentazione della Fede e
palese richiamo alle possenti Sibille
della volta della Sistina) invita gli
Apostoli, i Sacerdoti, ad essere
d’aiuto.
È evidente nell’opera l’influenza
esercitata dagli affreschi
michelangioleschi della Cappella
Sistina contemplati da Raffaello,
per la prima volta, nel 1511.
Nello stesso salone si ammira la
Madonna di Foligno che Raffaello
dipinse verso il 1511-1512. Fu
commissionata da Sigismondo
de’ Conti, segretario di Giulio II,
come ex voto alla Madonna per
aver salvato dalla distruzione la
sua casa a Foligno colpita da un
fulmine. Quelle che appaiono
bianche nubi intorno al nimbo della
Madonna, sono eterei Cherubini.
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