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Foro di Traiano Comprendono oltre 150 diversi negozi ed uffici, un vero e proprio
moderno centro commerciale!
Per ottenere lo spazio sufficiente per i mercati, il grande architetto
Apollodoro di Damasco tagliò parte del retrostante colle Quirinale. Per
arginare e frenare la parte rimanente del colle ideò la stupenda esedra su
due piani a cortina di mattoni e rifiniture in marmo.
Al piano terreno erano negozi di fiorai ove era possibile acquistare
ghirlande per ornare e profumare le sale per i banchetti.
Incaricati della spesa d’ogni giorno erano normalmente gli schiavi,
ma certamente, come oggi, le matrone romane venivano a scegliersi
personalmente i vestiti, le scarpe e i gioielli.
Qui era possibile acquistare diamanti provenienti dall’India, ambre
provenienti dal Caucaso e, incredibilmente, seta proveniente dalla Cina
tramite i Parti (un pezzo di seta cinese è esposto nel Museo Nazionale
Romano di Palazzo Massimo, accanto alla piccola mummia della
Bambina di Grottarossa).
Attraversando la moderna strada è possibile ammirare il Foro di Cesare.
Quando il Foro Romano, a causa dell’aumento della popolazione e
dell’importanza di Roma, parve non essere più sufficiente ai bisogni
dell’Urbe, Giulio Cesare volle innalzare, nell’anno 46 a.C., un nuovo Foro
accanto al primo. Per erigere il Foro, di cui rimangono le tre belle colonne
corinzie del Tempio di Venere Genitrice, Cesare abbatté la vecchia Curia
Senatoria. Ciò fu un grande errore politico e psicologico. Il Senato era il
simbolo tangibile della democrazia repubblicana e del potere del popolo.
Cesare aveva promesso un nuovo e più grandioso Senato, ma non fece in
tempo a costruirlo. Le Idi di Marzo (15 marzo del 44 a.C.) posero fine ai
suoi programmi.
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